Nel pomeriggio di venerdì 29 aprile, alle ore 17, presso la Sala del Centro Piamarta a Roseto degli Abruzzi si è tenuto Il Convegno “Nel ricordo di Mario e Vincenzo Moretti”, moderato da Andrea Cavazzini. Ha aperto l’evento l’Assessore alla Cultura e all’Istruzione della Città di Roseto degli Abruzzi, Francesco Luciani, che ha sottolineato l’importanza della promozione della cultura all’interno del territorio per mezzo di iniziative meritevoli. Sono intervenuti: Mila Moretti, figlia del drammaturgo Mario, Giovanna Lombardi, attrice, le quali hanno ricordato Mario Maretti con un commosso intervento delineando la carriera artistica del maestro ma anche raccontando aneddoti di vita, preziosi per comprendere le varie sfaccettature del Maestro. La prima parte si è conclusa con gli interventi degli studenti e dei professori William Di Marco e Claudia Ettorre dell’I.I.S. Moretti e del Liceo Saffo.
Nella seconda parte del Convegno Maurizio Di Giacomantonio, ha presentato il libro “MARIO MORETTI. PENSARE, SCRIVERE E FARE TEATRO”, sulla vita del noto drammaturgo, di seguito si riportano alcuni estratti dell’interessante intervento:
“Mario Moretti è stato un uomo di teatro globale in quanto si è occupato del mondo teatrale a 360 gradi, immergendosi e “sporcandosi le mani” (come lui stesso si è espresso) in tutte le sue pratiche: innanzitutto la scrittura drammaturgica, fin dal 1960, le traduzioni e gli adattamenti scenici di testi tratti dalla grande letteratura internazionale, ma anche la fondazione e la direzione artistica di alcuni teatri, tra cui quello “dell’Orologio”, di cui è stato Direttore Artistico per trent’anni. Ha realizzato pure una trentina di regie, iniziando dal 1962 e dirigendo diversi famosi attori. Importanti anche alcuni suoi sodalizi artistici, soprattutto quelli con l’attore-regista Flavio Bucci e con l’attrice-regista Anna Mazzamauro. Spesso si occupava anche delle scene dei suoi spettacoli, essendo anche artista figurativo e critico d’arte.”
“Laddove le estetiche teatrali e i contenuti del Teatro dell’Assurdo e del Teatro Civile si mescolano nelle drammaturgie del Moretti, non di rado una leggera ironia dell’assurdo quotidiano permea i temi civili e le istanze sociali con una forte presa di posizione contro i luoghi comuni, che vengono spesso sbeffeggiati e ridicolizzati. Si tratta di una comicità leggera, talvolta con un retrogusto amaro, con il colto gusto del gioco di parola – tipicamente francese – e la creazione di situazioni al limite del paradosso e del bislacco. Ma è sempre un tipo di comicità che strappa il sorriso assieme alla riflessione e spesso rimanda ad un tema civile, anche se nascosto o sommerso. Come nel migliore teatro, il genere “alto” e quello “basso” si incontrano e si scambiano i valori, si contaminano nel loro contrasto creando spessore drammaturgico e densità delle significanti. Così nel teatro morettiano i temi civili restano non meno forti anche se stemperati in un’aurea leggermente surreale o paradossale, con quel gusto residuo dell’assurdo rarefatto, raffinato, e la deformazione del senso ricco di calembour, di non-sense significanti, di rimandi ad “altro” che si colorano di immaginifico.”A chiudere il Convegno è intervenuto il Presidente della Fondazione Pasquale Celommi, Viriol D’Ambrosio, che ha evidenziato l’impegno dell’organizzazione nel promuovere la cultura sul territorio, tramite la realizzazione di eventi che possano essere momenti di crescita per tutta la comunità, poiché solo attraverso la cultura l’essere umano può raggiungere la libertà.
Gli eventi sono stati realizzati in collaborazione con il Comune di Roseto degli Abruzzi.